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Mary Lou Williams: le avventure a partire dagli anni ’40

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Nel 1942 Williams divorzia dal marito e lascia il suo gruppo, tornando a Pittsburgh. Viene seguita dal collega trombettista Harold “Shorty” Baker, con cui forma un ensemble in cui compariva anche Art Blakey alla batteria. Dopo un ingaggio a Cleveland, Williams e la band si recano a New York City, poi a Baltimora, nella quale lei e Baker si sposano. Poco tempo dopo lascia Baker e il gruppo e torna a New York.

Le collaborazioni presso il Café Society e il periodo newyorkese

Nella “Grande Mela” accetta un impiego nel nightclub Café Society Downtown, locato nel Greenwich Village e una volta annessa completamente al gruppo di musicisti stabili del locale, si ritrova insieme a cantanti come Billie Holiday e pianisti come Teddy Wilson ed Hazel Scott. Quest’ultima è un’altra pianista donna, spesso messa in rivalità con Mary Lou dai giornali, ma che invero diventerà una sua grande compagna spirituale ed amica. In una recensione del debutto Newyorkese di Mary, nel Time, si legge che il suo modo di suonare si sarebbe aspettato da “musicisti neri uomini, vigorosi e forti” come un James P. Johnson. Seduta al piano vi era invece una donna che “non vendeva un volto carino, un decolté scoperto o pezzi di Bach o Chopin resi swing. Lei suonava il blues, stomps e boogie-woogie.”.

La pianista dà poi inizio ad uno show settimanale per la radio, chiamato Mary Lou Williams’s Piano Workshop. Oltre a ciò il periodo newyorkese la vede impegnata nella collaborazione con i pionieri del nascente bebop: Dizzy Gillespie, Charlie “Bird” Parker e Thelonious Monk, facendone da mentore e “angelo custode”. Nel 1945 compone quella che oggi viene considerata una delle sue opere più celebri, con sfumature derivate dalla musica classica: “Zodiac Suite”, formata da dodici parti, ognuna delle quali corrisponde ad un segno dello zodiaco. L’artista ne dedica il significato ad alcuni suoi colleghi jazzisti, tra cui Billie Holiday e Art Tatum.

Delle avventure vissute a New York ella ricorda in una rivista musicale inglese (la Melody maker): “Durante questo periodo Monk e i ragazzi venivano nel mio appartamento ogni mattina intorno alle quattro oppure passavano a prendermi al Café dopo il mio ultimo show. Successivamente continuavamo a suonare e a scambiarci idee fino a mezzogiorno […].”.

Il gioco d’azzardo e l’inizio dell’opera di solidarietà

Durante una pausa dalle scene mentre esplora New York, a fine anni ’40, la Williams cede al fascino scintillante e fasullo del gioco d’azzardo e viene afflitta da una duratura dipendenza oltre che colpita da debiti per perdite cospicue di denaro. Per distaccarsi da ciò comincia a dedicarsi alla solidarietà e all’aiuto di amici e musicisti in difficoltà, tra cui quelli affetti da tossicodipendenza: li accoglie in casa sua, li cura, dona loro il cibo. Credendo fermamente nel potere della musica, suona per loro e offre concerti gratuiti in aree pubbliche.

Ascolto suggerito: Virgo, da Zodiac Suite:

…To be continued…

Non dimenticare il prossimo articolo per conoscere l’ultima parte della vita musicale travagliata e magnifica di Mary Lou Williams.

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