Chicago, Illinois, 14 agosto 1929
Los Angeles, California, 22 maggio 2001
[… ]. The best is yet to come and babe, won’t it be fine?
You think you’ve seen the sun, but you ain’t never, never seen it shine
A-wait till the warm-up’s underway
Wait till our lips have met
And wait till you find that sunshine day
You ain’t seen nothin’ yet… […].
[…] Il meglio deve ancora venire e tesoro, non sarà meraviglioso?
Pensi di aver già visto il sole, ma non l’hai ancora visto brillare
Attendi, la temperatura si sta alzando
Attendi finché le nostre labbra non si saranno incontrate
E aspetta finché non avrai vissuto quel giorno di sole
Per il momento, non hai ancora visto niente… […].
Gli album più celebri
Una voce risoluta e brillante intona questa promessa di gioia in uno dei suoi album più celebri, Alexandria the Great, pubblicato dalla Impulse! Records nel 1964. Il brano in questione, The best is yet to come (scritto da Cy Coleman e Carolyn Leigh), si ricorderà forse maggiormente per la versione di Frank Sinatra, incisa nello stesso anno con l’orchestra di Count Basie. Per i fanatici della serie televisiva Star Trek la canzone suonerà familiare in quanto cantata dagli attori in una delle puntate di Star Trek: Deep Space Nine, nel febbraio del ’99. Certamente tuttavia non si esaurisce qui il potere delle meravigliose canzoni americane, segno di un’epoca.
Dolorez “Lorez” Alexandria Turner, cantante jazz di Chicago, firma con le stesse note sinatriane un’attesa che viene ricompensata da tutte le sue squisite interpretazioni jazzistiche. L’eleganza, il lirismo e la finezza della sua voce possono essere comparati a quelli di “colleghe” come Sarah Vaughan o Ella Fitzgerald, ma l’unicità della sua musicalità conferma l’unicità di ognuno. E mostra il contributo che la voce umana può dare al genere musicale che ha reso originalità e interpretazione improvvisativa segni distintivi: il jazz.
Nel disco Alexandria the Great, Lorez interpreta tre standard del jazz di grande rilievo: I’ve Never Been in Love Before e My One and Only Love, due ballad rispettivamente di Frank Loesser e Guy Wood, e Satin Doll, un celebre brano di Billy Strayhorn e Duke Ellington con parole di Johnny Mercer. In Satin Doll, Lorez si distingue per la dinamica interazione con piano, chitarra e sax, concludendo con una frase di scat, modalità canora che è solita solo accennare in brevi momenti nelle proprie registrazioni. Ci fa intendere così che ciò in cui eccelle lungo la sua carriera è un fraseggio finemente improvvisato che serpeggia tra le parole del testo. L’accompagnamento musicale è arricchito da strumenti come il flauto di Bud Shank e il vibrafono di Victor Feldman, oltre ai classici della sezione ritmica con Jimmy Cobb alla batteria, Wynton Kelly al piano, Al McKibbon e Paul Chambers al contrabbasso, Ray Crawford alla chitarra e Paul Horn al sax alto.
La vocalist si cimenta con grande versatilità anche in fiori all’occhiello del musical, come Over the rainbow o Get me to the church on time, che rende nell’atmosfera orchestrale solenne. In questa versione la sua vocalità apre una caratteristica che possiamo osservare in un’altra cantante solo di poco più giovane, Nancy Wilson, dedita al jazz quanto al genere della canzone popolare americana, al rhythm and blues, al soul, al cabaret… Si tratta della profondità e spazialità vocale che caratterizza la vena soul: questa musica ci riporta letteralmente alla “musica dell’anima” che unisce sfumature jazz a quelle più propriamente pop/rock, con vocalità forti e cosiddette “grezze”.
Vi è un’altra somiglianza che emerge nello stile delle due cantanti: l’atmosfera bluesy, in particolar modo nelle ballad. L’ambientazione diventa lenta e colma di pathos, similmente a quella che si crea nei brani prettamente blues.
Se confrontiamo però la vocalità di Lorez con quella di altre cantanti jazz come Billie Holiday o Sarah Vaughan, notiamo che il tono patetico, malinconico ed esprimente afflizione e sentimentalismo è meno accentuato rispetto alle altre. In Holiday, sopra tutte, il dolore di una vita viene completamente assorbito e si percepisce immediatamente alle orecchie dell’ascoltatore. Al contrario, le sonorità di Lorez alternano swing rilassato a momenti più vivaci, che simboleggiano uno stile di vita più sereno e stabile, differentemente da molti protagonisti della storia del jazz, le cui storie tormentate si riversano inevitabilmente nelle loro musiche.
E ora ascoltiamoci The best is yet to come (Cy Coleman, Carolyn Leigh), dall’album Lorez Alexandria The Great…
L’esordio musicale di Lorez
Non si sa molto delle origini di Lorez, della sua famiglia e della sua infanzia, nonché della sua successiva vita privata. In campo artistico esordisce adolescente come cantante di gospel in chiesa e, prima di intraprendere il percorso di solista, prende parte ad un coro a cappella itinerante, spostandosi dalla sua città di origine in tutto il Midwest. In seguito trova impiego in diversi locali di Chicago (come il Cloister Inn o il Brass Rail) e comincia ad incidere i suoi primi lavori per etichette discografiche indipendenti: con la King Records firma This is Lorez, album di debutto del ‘57, accompagnata dal gruppo del pianista e compositore Walter Fleming, detto King Fleming.
L’anno successivo la vede alle prese con un omaggio al grande sassofonista Lester Young: Lorez Sings Pres: A Tribute to Lester Young, in cui Lorez riprende alcuni successi di Billie Holiday, grande amica del sassofonista e sua collaboratrice. In questo album il suo scat diventa dominante e assume un’agilità che ci rammenta la stessa Ella Fitzgerald, maestra dell’improvvisazione vocale.
L’ammirazione per la grande Billie Holiday si nota nelle stesse parole di Lorez quando, all’ascolto di un brano di Billie, Violets for your furs, nel ’65, dichiara: “There’s not too much left to say about Billie Holiday, how is it possible for a woman to be this great? This comes from a period when she wasn’t supposed to be singing too well […]. She always got the message across. She never failed.” – “Non ci resta più molto da dire su Billie Holiday: come è possibile per una donna essere così incredibile? Oltretutto questa [versione] risale ad un periodo in cui si suppone non cantasse bene […]. Ha sempre recepito il messaggio. Non ha mai fallito.”.
…To be continued…
Vi invito a leggere il prossimo articolo per scoprire qualche curiosità in più sulla vita e sulla musica di Lorez!